Ddl Formazione professionale, Marziano e Greco: «Riforma “figlia” del confronto, niente blitz»
PALERMO, 13 Giugno 2016. «L’approvazione del ddl di riforma è un segnale di attenzione verso il mondo della Formazione professionale e non un “blitz” dagli obiettivi oscuri». A dichiararlo sono stati l’assessore regionale all’Istruzione ed alla Formazione professionale, Bruno Marziano, e il presidente della Quinta commissione “Cultura, Formazione e Lavoro” dell’Ars, Marcello Greco. «Solo una fantasiosa e strumentale polemica – hanno dichiarato Marziano e Greco – quella sollevata riguardo all'approvazione in commissione del ddl di riforma della Formazione professionale. Anzi, si è voluto rimarcare una sua forte attenzione sul tema». L’assessore Marziano e il presidente Greco smentiscono le modalità da “blitz” per un presunto mancato confronto con le parti sociali. «Niente segreti – hanno continuato - poiché le audizioni e il confronto con le parti sociali e le associazioni degli enti di formazione si sono sviluppate prima dell’approvazione dei singoli articoli. Inoltre, la decisione di procedere all'approvazione del disegno di legge è stata annunciata tramite l’inserimento all’ordine del giorno per più di un mese dello stesso e in questa fase non è pervenuta alla commissione alcuna richiesta di audizione. Per questo si è ritenuta esaustiva la fase di confronto.
E’ chiaro che, alla luce delle novità del sistema regionale di certificazione delle competenze approvato a seguito della pubblicazione dell'articolo 30 della legge finanziaria bis e della trattativa con il Governo nazionale sulla dichiarazione dello stato di crisi del settore e sulle proposte di risanamento e stabilizzazione del sistema formativo, alcuni articoli possano oggi apparire obsoleti o superati.
Nulla vieta, però, che nel lungo iter della legge nel passaggio alla commissione Bilancio e poi a in aula si possano apportare ulteriori modifiche migliorative o eliminare aspetti controversi.
L’obiettivo della commissione e dell'assessorato è unicamente quello di avviare l’iter per dotare la Regione di uno strumento normativo che sia in sintonia con il percorso di risanamento, razionalizzazione e stabilizzazione avviato già con il Governo nazionale e in sintonia con le nuove norme europee che regolano il sistema formativo».