Augusta, soccorsi 800 migranti.
La Guardia costiera è intervenuta ieri in soccorso di un mercantile con a bordo circa 800 migranti, a circa 100 miglia dalle coste siciliane: il cargo navigava verso nord senza equipaggio, che aveva abbandonato la nave dopo aver inserito il pilota automatico. È stato necessario l'intervento di un team di soccorso delle Capitanerie di Porto, che è riuscito a salire a bordo del mercantile in movimento, in cattive condizioni meteo, con il mare mosso, e a riprenderne il controllo. Oggi l'arrivo dell'imbarcazione ad Augusta.
L'allarme è scattato quando la Centrale operativa delle Capitanerie di porto ha ricevuto una chiamata da bordo del mercantile, con un telefono satellitare. I migranti hanno spiegato di essere in rotta verso le coste italiane, ma senza equipaggio: la nave non governava e nessuno di loro era in grado di prendere il comando. Subito sono scattati i soccorsi, il cui coordinamento è stato assunto dal Comando delle Capitanerie di Porto. Un velivolo della missione Frontex ha avvistato il cargo e comunicato la sua posizione, su cui sono state inviate due motovedette e un pattugliatore della Guardia costiera (da Siracusa e Pozzallo) e dirottati due mercantili.
L'operazione di soccorso si è rivelata subito molto complessa, perché il mercantile - lungo circa 70 metri - proseguiva la navigazione, a una velocità di circa sei nodi, con le condizioni del tempo non buone e il mare mosso. Il "rescue team" della Guardia Costiera è riuscito comunque a salire a bordo, prendendo il controllo del timone e delle macchine della nave. Il cargo è ora in navigazione verso le coste siciliane. I migranti - oltre 800, tra cui donne e bambini, in gran parte sedicenti siriani - hanno detto di essere partiti dalla Turchia.
"Sì all’accoglienza in tutte le sue forme, ma l’ormeggio di navi mercantili di migranti al porto di Augusta non è più sostenibile, sia per gli effetti economici e sociali, e anche per un problema di sicurezza e salute pubblica". Dichiara oggi il presidente della Terza commissione “Attività produttive” dell’Assemblea regionale siciliana, il deputato regionale, Bruno Marziano. "Lungi da me mettere minimamente in discussione l’accoglienza dei migranti, in tutte le sue forme e nel massimo rispetto per la dignità e la salute di chi giunge in condizioni disperate - aggiunge Marziano - però l’ormeggio della seconda nave mercantile al porto di Augusta potrebbe causare danni gravi e irreparabili all’operatività del porto, con dirette conseguenze sulle imprese concessionarie e sull’intero cluster portuale. Ho informato della vicenda i parlamentari nazionali del Partito Democratico, affinché si possa chiedere l’intervento sia del ministro degli Interni, che del ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, per trovare una soluzione a quello che potrebbe rappresentare un ostacolo alle attività del porto di Augusta".
E all'appello di Marziano ha subito risposto il deputato nazionale Pippo Zappulla, che ha già inviato un'interrogazione urgente al ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi e al capo del Viminale Angelino Alfano per chiedere quali provvedimenti si intendano adottare per risolvere la grave questione e per impedire che la carcassa della nave venga ormeggiata nelle banchine cosi come avvenuto in precedenza. “L'ennesima nave di migranti arriva nel porto di Augusta che probabilmente sarà abbandonata nelle banchine, con il rischio che si metta ancora una volta a dura prova l'operatività dell'importante rada megarese - sottolinea Zappulla - Non possiamo consentirlo. Nessuno vuole mettere in discussione il sostegno e l'accoglienza verso i nostri fratelli più deboli e sfortunati che sono stati costretti ad abbandonare le proprie famiglie e la propria terra per sfuggire a guerre e povertà. Più volte, anzi, abbiamo ribadito che occorrevano maggiori risorse economiche e logistiche per migliorare ad Augusta la complessa macchina dell'accoglienza. Ma non possiamo certo rischiare di mettere a repentaglio l'operatività del porto di Augusta con tutto ciò che questo comporterebbe in termini economici e sociali".