SAI 8, adesso si faccia chiarezza. Fuori i nomi.
SIRACUSA, 12 Febbraio 2014. «Mi rivolgerò alla magistratura per difendere la mia onorabilità, ma adesso si faccia chiarezza: fuori i nomi dei responsabili!». Il deputato regionale Bruno Marziano, presidente della Terza Commissione “Attività produttive” dell’Assemblea Regionale Siciliana, ha scelto di difendere con tenacia i vili attacchi subiti da esponenti politici, che stanno tentando con ogni mezzo di coinvolgerlo nelle polemiche sul fallimento di Sai 8, con tutti gli aspetti giudiziari connessi e sulle decisioni assunte dalla curatela fallimentare. «L’onorevole Foti – ha dichiarato il deputato regionale -, qualche suo sodale amico di corrente, ex deputati e quant’altri continuano ad insistere su mie presunte responsabilità sulla vicenda Sai 8. È giusto ricordare, per l’ennesima volta, che tutte le clausole e le norme contrattuali sono state, a suo tempo, concordate, se addirittura non stimolate, dalla Regione. Inoltre, tutti gli atti sono stati approvati dall’assemblea dei sindaci e votati a maggioranza assoluta dal consiglio di amministrazione dell’Ato idrico di Siracusa». Il parlamentare regionale all’epoca dei fatti era presidente della Provincia Regionale di Siracusa e da tutte le indagini svolte dalla magistratura non è mai stata individuata alcuna responsabilità. «E d'altronde non poteva esserlo – ha continuato Bruno Marziano -, a dimostrazione della liceità del mio comportamento. Ma da questo momento in poi ho deciso di rivolgermi alla magistratura ove contro di me dovessero esserci dichiarazioni di persone coinvolte nella vicenda giudiziaria e se Foti, qualche ex deputato e qualche “giovane leone” dovessero fare dichiarazioni lesive della mia onorabilità». Il presidente della Terza Commissione “Attività produttive” dell’Assemblea Regionale Siciliana oltre a difendersi da false accuse inconsistenti adesso chiede anche chiarezza. «È necessario – ha detto Bruno Marziano - che tutti questi soggetti, a partire dall’onorevole Gino Foti, chiariscano i contenuti della loro consulenza con le società di Sai 8, chiariscano anche attraverso quali modalità e per quali importi alcune imprese di loro parenti, o sodali di corrente, abbiano ottenuto appalti di lavoro ed incarichi. È importante che i cittadini sappiano chi ha lucrato sulle vicende di Sai 8 e chi non ha fatto rispettare le norme contrattuali. Si faccia immediatamente chiarezza: fuori i nomi. Anche alla luce del fatto che la recente sentenza della magistratura messinese ha smontato totalmente l’ipotesi del complotto della magistratura siracusana nei confronti di tante “anime belle”».