Rigassificatore: rinviare gli atti al dipartimento è una decisione scellerata
L'ultimo atto del dimissionario Lombardo, rischia di provocare conseguenze su tutto il polo industriale siracusano.
“La decisione del dimissionario Lombardo di rinviare al dipartimento gli atti relativi alla procedura di autorizzazione del rigassificatore non solo impedisce la realizzazione del più importante investimento privato nella zona industriale di Siracusa, ma rischia di causare conseguenze, oggi imprevedibili, su tutto il polo. E’ stata una scelta scellerata”.
Lo ha detto il deputato regionale del Partito Democratico Bruno Marziano. “Con il rinvio degli atti – ha detto Marziano - si sarebbe dovuto ricominciare tutto da capo è questo ha determinato decisione di Erg di uscire da Ionio gas e non realizzare il rigassificatore. Questo ultimo atto di Lombardo, dopo la lunga istruttoria che chiariva tutte le questioni e tutti i criteri legati alla sicurezza, nei fatti impedisce la realizzazione del più grande investimento privato della storia industriale siracusana e può determinare l’inizio di un declino. Di queste responsabilità dovrà rispondere Lombardo ai Siciliani e in particolar modo ai cittadini della Provincia di Siracusa.
Perché la stessa cosa che non è accaduta in altre zone della Sicilia dove il rigassificatore potrà essere realizzato, ad esempio, a due passi dalla Valle dei Templi. Su questa vicenda si potrebbe dire non abbiamo pressato abbastanza, ma è una teoria che si può facilmente smentire ricordando quando tutto il tavolo per lo sviluppo si è incontrato col presidente Lombardo che garantì che entro 15 giorni avrebbe espresso il proprio parere, che poi non è arrivato.
Il rinvio degli atti al dipartimento è proprio trucco burocratico-amministrativo perché il dipartimento non ha più nulla da dire. Purtroppo a questa decisione di Lombardo hanno contributo anche le posizioni di molti esponenti della società e della politica siracusana che si sono schierati contro il rigassificatore. E’ una sconfitta per le prospettive di sviluppo della provincia le cui conseguenze ancora oggi non sono prevedibili. Questo atto, però, coincide quasi con il giorno delle dimissioni di Lombardo.
Da qui a pochi mesi la Sicilia avrà un nuovo parlamento. Io spero che questo progetto non venga completamente abbandonato e che si possa riprendere in tempi rapidi con il nuovo parlamento, il nuovo governo e il nuovo presidente”.