Iniziative per la rimozione dei vertici dell'ASP di Siracusa e per la riqualificazione dell'offerta sanitaria nella zona sud della provincia.
All'Assessore per la salute, premesso che:
in data 17 luglio 2009 nella Gazzetta ufficiale della Regione siciliana venne pubblicata una proposta di rifunzionalizzazione dell'ospedale unico Avola-Noto che recitava testualmente 'presso lo stabilimento di Avola saranno attivati processi di rifunzionalizzazione avuto riguardo ai dati epidemiologici e alle esigenze sanitarie del territorio perseguendo l'integrazione con la medicina ambulatoriale e territoriale', formulazione che faceva presagire la scelta di dislocare tutti i posti letto per acuti presso lo stabilimento di Noto e la trasformazione dello stabilimento di Avola in presidio di medicina ambulatoriale e territoriale;
tale decisione provocò accese proteste tra i cittadini, le istituzioni locali, il mondo politico e i movimenti cittadini di Avola determinando quasi una sollevazione popolare;
successivamente, in data 28 gennaio 2011, nella GURS è stato pubblicato un decreto dell'Assessorato Salute del 30/12/2010, contenente una tabella riassuntiva dove, senza alcuna nota esplicativa, viene inserito il presidio ospedaliero di Noto fra i presidi ospedalieri da rifunzionalizzare con la presenza di un PTA da realizzare entro il 30/12/2010, ribaltando la proposta precedente e prevedendo, invece, il trasferimento di tutti i reparti per acuti presso lo stabilimento di Avola e i reparti di riabilitazione e lungodegenza presso quello di Noto;
premesso ancora che questa nuova proposta determinò identiche proteste e reazioni negative da parte dei cittadini, delle istituzioni locali, del mondo politico e dei movimenti cittadini di Noto e di altri comuni della zone sud, per cui si decise di affidare ad una commissione composta dall'Agenas, da un tecnico del comune di Noto e da un tecnico del comune di Avola, uno studio sulla migliore delle soluzioni da adottare al fine di razionalizzare e rafforzare il sistema e l'offerta sanitaria nell'intera zona sud ed in particolare in riferimento alla rifunzionalizzazione dell'ospedale unico Avola-Noto;
considerato che:
la commissione super partes non ha emesso un documento unitario nè una soluzione condivisa; in Prefettura sono stati depositati un documento Agenas ed un documento del tecnico del comune di Noto in forte contrasto per contenuti e conclusioni; non risulta che i due documenti depositati alla Prefettura di Siracusa siano stati sottoposti al vaglio della VI Commissione legislativa permanente dell'ARS 'Servizi sociali e sanitari' per il parere definitivo; non risulta che il documento Agenas 11 marzo 2011 sia stato ufficialmente recepito dall'ASP di Siracusa con atto pubblico motivato assieme al documento del tecnico di Noto; non risulta esserci un piano industriale perseguito dal direttore generale dell'ASP di Siracusa con relativa cronologia temporale; tale relazione è stata fortemente contestata dalle amministrazioni comunali della zona sud, dagli esponenti del mondo della sanità di Noto, dal tribunale dei diritti del malato di Noto, dalla organizzazione sindacale CGIL e dalla quasi generalità della popolazione di Noto, in quanto (pag.3): 'La Commissione Agenas ha ritenuto opportuno interpretare il mandato attribuendo al plesso unico una missione 'bipolare' con un accentramento in un presidio dei Pl per acuzie e delle funzioni tipicamente ospedaliere e in un altro presidio dei posti-letto per postacuzie e delle funzioni prettamente territoriali'; ritenuto che il 'Modello Bipolare' proposto e voluto fortemente dai tecnici Agenas perpetua uno stato di criticità assistenziale in danno dei pazienti lungodegenti e ricoverati per riabilitazione post operatoria in quanto accentua i fattori di aumento del rischio clinico che invece verrebbero ridotti se acuti e postacuti stessero in uno stesso presidio ospedaliero; preso atto che il direttore generale dell'ASP di Siracusa, nel programmare il trasferimento di tutti i reparti per acuti presso lo stabilimento di Avola e i reparti di riabilitazione e lungodegenza presso lo stabilimento di Noto, sta agendo senza una direttiva chiara, esplicita e motivata emessa dall'Assessorato Salute della Regione; ritenuto che, in carenza di esplicite indicazioni dell'Assessorato Salute, non può il direttore generale dell'ASP di Siracusa bandire una gara di appalto che preveda la costruzione di altre sale operatorie sapendo che le suddette strutture sono già ampiamente presenti presso lo stabilimento di Noto, che nella stessa relazione Agenas sono contenuti dati fortemente contestabili riguardo alla possibilità di allocazione di tutti i posti letto per acuzie in un solo stabilimento ospedaliero;
considerato che:
il Presidente della Regione si è pubblicamente impegnato a rivedere il piano organizzativo ospedaliero di Avola e Noto e in particolare si è impegnato, in aggiunta al mantenimento dei posti letto pubblici nei due presidi ospedalieri, ad integrare le carenze con la presenza di posti letto di sanità privata per il raggiungimento di 151 posti letto ad Avola e 154 posti letto a Noto, nel rispetto dell'obiettivo del mantenimento nella zona sud di Siracusa di un livello di posti letto per acuti pari al 3,2 per mille e che tale impegno fu suffragato da un comunicato stampa dell'ASP di Siracusa che ribadiva tali proposte facendole proprie; tale proposta complessiva, integrata dall'impegno alla contestualità ed alla realizzazione compiuta in ogni suo aspetto, aveva determinato, per mesi, una situazione di fiduciosa attesa delle decisioni delle competenti autorità sanitarie (ASP di Siracusa) e l'aspettativa della presentazione di un progetto complessivo di riqualificazione dell'offerta sanitaria nella zona sud della provincia di Siracusa dopo il quale, solamente, si sarebbe proceduto alla sua attuazione;
preso atto invece che:
in questi mesi, da parte dell'ASP di Siracusa si sono susseguiti una serie di atti e comportamenti che hanno generato confusione, tensione, preoccupazione, malcontento, sfiducia nelle istituzioni e nella rappresentanza politica provinciale e sono state assunte decisioni che possono avere come conseguenza lo spreco di denaro pubblico e l'impoverimento dell'offerta sanitaria in tutta la zona, tanto da avere provocato la stesura di un documento di protesta firmato da 4 dei 5 sindaci della zona sud, ed in particolare:
a) l'apposizione di una insegna con la scritta PTA presso l'ingresso dell'ospedale di Noto nel tentativo maldestro di contrabbandare il semplice trasferimento di poche suppellettili provenienti da altri uffici dell'ASP con l'apertura del previsto presidio territoriale di assistenza di cui invece non esiste alcuna traccia;
b) l'appalto di attrezzature importanti e costose che ad oggi rappresentano un vero e proprio doppione di attrezzature esistenti (sale gessi e sala parto);
c) l'inserimento nel decreto regionale del 5 gennaio 2012 sui cosiddetti 'punti nascita' del presidio 'Di Maria' al posto del 'Trigona' dove, invece, effettivamente è attualmente dislocato il 'punto nascita' che negli ultimi cinque anni ha avuto una media di 536 parti all'anno ed in cui l'annesso reparto di pediatria è posizionato nello stesso piano a funzione dipartimentale;
d) una riunione del personale del reparto di 'ortopedia' del presidio ospedaliero di Noto nel corso della quale sarebbe stato annunciato inopinatamente il trasferimento di tale reparto presso l'ospedale di Siracusa;
considerato quindi che tutto ciò ha provocato la ripresa di un comprensibile movimento di protesta di cittadini, associazioni e movimenti che può assumere le caratteristiche di vera e propria sollevazione popolare;
per sapere:
se non ritenga di attivare tutte le procedure necessarie a rimuovere il direttore generale e quei funzionari dell'ASP di Siracusa responsabili di tale stato di confusione nella vicenda della rifunzionalizzazione dell'ospedale unico Avola-Noto e della riqualificazione dell'offerta sanitaria nella zona sud di Siracusa;
se non ritenga di adottare tutti gli atti necessari a fornire alle amministrazioni comunali della zona il progetto complessivo di riqualificazione dell'offerta sanitaria nella zona sud della provincia di Siracusa, indicando un progetto che sia rispettoso degli impegni assunti, anche dal Presidente Lombardo, con le popolazioni e le istituzioni locali di quel territorio;
se non ritenga, infine, di dare disposizioni affinché, nelle more della presentazione di tale progetto, venga bloccata ogni iniziativa dell'ASP di Siracusa che possa suscitare allarme e confusione tra la popolazione interessata e mettere in discussione la 'contestualità' nell'attuazione del progetto stesso.
(31 gennaio 2012)