Iniziative per porre rimedio alle disfunzioni riscontrate nell'ospedale di Siracusa.
Interrogazione a risposta orale n. 2159
All'Assessore per la salute, premesso che l'ospedale di Siracusa è il più importante presidio ospedaliero della provincia di Siracusa e che ad
esso sono attribuiti oltre 300 dei 750 posti letto della provincia;
considerato che recentemente, per decisione dell'ASP di Siracusa, è stata chiusa la mensa ospedaliera, privando il personale di un servizio
importante ai fini della qualità della vita di gran parte del personale sanitario e parasanitario operante nel presidio, tanto da determinare la
raccolta di oltre 300 firme di operatori dell'ospedale che ne chiedono la riapertura;
preso atto che:
quotidianamente si verificano numerose disfunzioni, e precisamente che nell'androne adibito a centro prenotazioni si determinano file
interminabili di utenti che lo affollano per richiedere la prenotazione della diagnostica specialistica;
sembra che le liste di prenotazione per alcuni esami di diagnostica specialistica vengano rese inaccessibili perché i tempi di attesa vanno oltre ogni protocollo;
manca assolutamente l'informazione agli utenti sulla possibilità di effettuare tali prenotazioni nei centri ospedalieri del proprio comune;
non vengono assolutamente rispettati i codici di urgenza indicati nelle ricette mediche;
al pronto soccorso, nonostante la professionalità, l'impegno e l'abnegazione del personale, a causa della non corretta organizzazione
si verificano quotidianamente situazioni di tensione tra i pazienti, i loro familiari ed il personale del pronto soccorso, a causa delle interminabili attese (fino a 5/6 ore) dei cosiddetti codici verdi e gialli, attese che provocano una percentuale di abbandoni di oltre il 40% o, ancora peggio, sfociano in risse e gesti inconsulti da parte dei familiari
dei pazienti con le conseguenti denunce da parte dei dirigenti del pronto soccorso;
al reparto di chirurgia, a seguito della riduzione da 60 a 36 posti, si verifica frequentemente un'alta percentuale di ricoveri fuori reparto che provoca, da un lato, una maggiore difficoltà delle equipe mediche a seguire i pazienti e, dall'altro, continui spostamenti logistici (letti
spostati continuamente da una camera all'altra);
per sapere se non ritenga di intervenire accogliendo la richiesta di 300 operatori di riaprire le mense e farne fruire a pagamento ai familiari dei pazienti, che vengono da tutta la provincia e che volessero usufruirne, verificare la veridicità delle disfunzioni sopra citate ed invitare pertanto il direttore generale dell'ASP ad adottare ogni provvedimento utile a rimuoverle.
(20 ottobre 2011)
MARZIANO