Razionalizzazione della sanità nella zona sud della provincia.
“Non ci sono due versioni del mio pensiero sul piano Agenas di razionalizzazione della sanità nella zona sud della provincia. Ho sostenuto le medesime argomentazioni, probabilmente riportate con sensibilità diverse dai cronisti, nelle conferenze stampa di Noto e Avola”. Ribadisco dunque che il piano Agenas è il punto di partenza per il riassetto della sanità della zona sud ma si può realizzare rispettando tutte le condizioni necessarie e cioè la contestualità con la nascita di un Pta di elevata complessità tale da essere il primo vero presidio sanitario dell’intera zona sud. In secondo luogo attraverso l’insediamento di un reparto di riabilitazione di alta specializzazione, come sempre è stato promesso dalle autorità sanitarie. Infine attraverso la verifica della possibilità di insediare a Noto 149 posti letto misti pubblico-privato che ne facciano una struttura di altrettanta eccellenza. Personalmente sono convinto che si può uscendo dagli equivoci e dalle incertezze trovare una soluzione per il miglioramento complessivo della sanità del territorio. Per questo ho rivendicato anche nel corso delle conferenze stampa di Avola e Noto il confronto tra tutti i soggetti che in questa vicenda hanno titolo cioè Presidenza della Regione, assessore regionale alla sanità, e Asp per fare il punto della situazione e rimuovere le preoccupazioni della due comunità di Noto e Avola. Sia quella di una situazione di paralisi che non giova a nessuna sia quella della penalizzazione di un territorio rispetto all’altro”.