Tanto per essere PRECISI.
In merito alle dichiarazioni di Giovanni Cafeo, rese a titolo puramente personale in quanto non vi è mai stata alcuna riunione di organismi per definire tali scelte di merito, è bene precisare alcune questioni poiché Cafeo sembra essere poco informato o peggio, finge di esserlo. Infatti come si fa a dire che del commissario all’Ato non ci sarebbe stato più bisogno dopo che erano stati sostituiti i componenti “assenteisti” del consiglio di amministrazione? Come si fa a definire assenteisti i 4 consiglieri del centrosinistra che hanno utilizzato lo strumento dell’assenza per contrastare le posizioni del presidente Bono e dei consiglieri della sua maggioranza palese ed occulta? E come si fa a dire che dopo la sostituzione di tali componenti con altri anch’essi espressione della maggioranza di centrodestra non era più necessario l’invio del commissario? Voglio ricordare a Cafeo che non solo abbiamo chiesto noi a gran voce l’invio del commissario dopo l’avvio della vicenda giudiziaria che vede coinvolto il presidente Bono con un’accusa presunta ma grave come la concussione, ma che la richiesta di commissariamento dell’Ato idrico è venuta anche dallo stesso presidente Andolina dopo che aveva verificato lo stato di paralisi assoluta del consiglio di amministrazione. Cafeo dice che il commissario non doveva fare le delibere che ha fatto (che riguardano la richiesta ai comuni di cedere gli impianti) ma forse non ha chiaro che la funzione del commissario è proprio quella di fare applicare la legge in vigenza del contratto e nelle more delle ulteriori decisioni giudiziarie e legislative. L’altra cosa sulla quale vogliamo precisare è la presunta disponibilità fatta dalla nostra componente Marziano-Consiglio nei confronti della maggioranza consiliare. Ci dispiace deludere il centrodestra siracusano e forse anche qualche esponente del Pd, che ci sperava in cuor suo, ma mentre con altre componenti del Pd c’è stato un incontro conclusosi negativamente per quanto riguarda l’area Bersani, e i consiglieri comunali che ad essa si richiamano, non c’è stato neanche l’incontro, che, ove ci fosse stato, ci avrebbe visto ribadire la nostra posizione di ferma e netta opposizione alle due fallimentari maggioranze di centrodestra di comune e provincia. Mentre per quanto riguarda l’astensione su un provvedimento del Consiglio comunale saranno gli stessi consiglieri che fanno riferimento all’area (che sono 3 e non 2) a spiegare cosa è successo in Consiglio. Ma a dimostrazione della nostra posizione di opposizione ferma e senza tentennamenti basterebbe ricordare che abbiamo condotto sia in Consiglio comunale che a Palermo un’azione ferma e decisa sul tema della difesa del territorio e dell’ambiente che ha portato al parere sulla non necessità della Vas e della Via per le varianti al Prg. Infine a proposito della Festa Democratica di fine settembre nessuna diserzione da parte nostra perché non c’è stato alcun coinvolgimento se non un incontro in cui ci è stato comunicato il programma e abbiamo dato la nostra disponibilità politica e finanziaria. Ci saremmo aspettati una discussione collegiale sulla impostazione politica della festa. Ma tant’è, il segretario Cafeo sconosce le regole più elementari della gestione di un partito plurale come il PD.
Bruno Marziano – Nino Consiglio