Risposta dell'On Consiglio alle dichiarazioni di Cafeo e dell'On. De Benedictis
Le penose argomentazioni di Cafeo per giustificare il colpo di mano operato all’IAS dal PDL e dagli “andreottiani” del PD non meritano risposta. Basta leggerle per capire l’assoluta inidoneità del personaggio a dirigere una forza complessa e plurale come il PD.
Lo stile, poi, fatto di ipocrito vittimismo, di vere e proprie bugie e di gesuitiche giustificazioni ci dice, oltre che il dirigente, anche l’uomo.
Ma la figura più patetica dell’intera vicenda appare essere sempre più quella dell’On. De Benedictis, perché si comporta come un complice non necessario e, quindi, sostanzialmente inutile. Ed è come la scimmietta: non sente, non vede, non parla, non capisce. Vediamo, senza alcuna illusione sul risultato, di aiutarlo a capire, chiedendogli intanto di fare uno sforzo per accorgersi delle sciocchezze prima che si realizzino.
Nella esilarante conferenza stampa con gli eletti di Sortino dichiarò che, ebbene sì, forse sulla vicenda si era esagerato; ora dichiara di considerare un errore quanto accaduto all’IAS e, bontà sua, ci comunica che i problemi certamente ci sono nel Partito. Sarebbe auspicabile che queste tardive resipiscenze avvenissero nel tempo giusto, altrimenti suonano come il gesuitismo di Cafeo. Ma tant’è: Dio li fa e poi li accoppia!
Se poi l’on. De Benedictis vuole conoscere come tre anni fa si pervenne alla costituzione degli organismi dell’IAS e alla presidenza di Raiti, lo chieda all’allora segretario del PD, On. Marziano, e ai rappresentanti delle forze politiche fondamentali giustamente partecipi allora delle decisioni. Furono discussioni lunghe, vagliate all’interno degli organismi di allora in cui si rintuzzarono ingiustificate pretese e, alla fine, si pervenne ad un corretto equilibrio. E così capirà, forse, la differenza che passa tra la serietà politica ed il piratesco colpo di mano. Lo voglio tranquillizzare su un altro punto. La nostra battaglia non tende a “sfasciare il partito per questioni di poltrone”. No. Noi combattiamo, oramai senza alcun infingimento, una cultura politica e un metodo che nulla hanno a che vedere con le ragioni fondative del PD e rappresentano una patetica riproposizione della peggiore DC degli anni “70 e “80. E facciamo questo per salvare il PD e per costruirlo con il profilo giusto proprio in vista dei futuri appuntamenti elettorali che potrebbero assegnare al PD, come speriamo, importanti ruoli di governo. Noi combattiamo un accordo trasversale tra centrodestra e parti del Partito democratico teso ad assegnare al PD siracusano una funzione di supporto all’affarismo del centrodestra e lavoriamo per esaltarne l’alternatività.
Che l’On. De Benedictis non capisca tutto questo e banalizzi strumentalmente può dispiacermi ma non mi meraviglia affatto. Recita nel teatro politico siracusano, in modo ormai sempre più stanco, la parte del candido e del puro. Solo che ormai è visibile chiaramente alle sue spalle l’ombra della doppia morale e del fariseismo.
Siracusa, 27 Giugno 2011 On. Nino consiglio