Intervento dell'On. Nino Consiglio alla conferenza stampa del 24 Giugno.
Perché un Presidente che ha saputo coniugare grandi appalti e legalità, che ha ridato smalto ad una struttura nota prima solo per dubbie vicende, che ha messo l’impianto al servizio delle esigenze delle comunità e che, per tutto ciò, ha ricevuto il plauso dei lavoratori, dell’opinione pubblica, e della stessa imprenditoria più avvertita, è stato estromesso con una operazione politica che ha il sapore di un vero e proprio colpo di mano?
La risposta è semplice: perché il gruppo politico-affaristico che opera a Siracusa doveva smantellare un presidio di legalità per poter perseguire liberamente i propri obiettivi.
Si tratta di un “comitato” trasversale ai partiti che ingloba pezzi del centrodestra e gli “andreottiani” del PD. Non a caso l’operazione ha visto protagonisti il ministro Stefania Prestigiacomo, a cui il dott. Bisignani, agli arresti domiciliari, come apprendiamo dal “Corriere della Sera” scrive perfino i comunicati, gli on. Foti e Nicita e Turi Magro con il contorno di altre mezze figure dell’attuale bestiario politico siracusano.
I settori dove attualmente si esercita la pressione affaristica sono l’acqua, alcuni interventi di cosiddetto risanamento ambientale e l’assetto del territorio con le vicende legate al PRG di Siracusa, l’assalto speculativo alle coste e alle zone sensibili della città.
L’IAS deve diventare il terminale di una filiera tra esponenti politici romani, manager palermitani alla Ticali e loro collegamenti a Siracusa per gestire progettazioni e finanziamenti in tutta tranquillità.
I rappresentanti dei privati, con il dott. Bivona in testa, che ogni tanto protestano a parole contro la malapolitica ma poi sottobanco traccheggiano stabilmente con essa, hanno dato copertura a questa operazione. Mi piacerebbe sapere cosa pensano al riguardo il dott. Lo Bello e il dott. Garozzo presidente di Assindustria a Siracusa, nonché presidente dell’Autorità portuale di Augusta, dove fu eletto per meriti speciali, naturalmente.
Per queste motivazioni gli attempati strateghi del Jolly Hotel hanno lavorato per consegnare l’IAS ad un sistema di potere morente, come quello del centrodestra siracusano, con il contorno di studi professionali siti in collina e in città.
Noi vogliamo tranquillizzare i protagonisti di questa come di altre vicende: non consentiremo, per quanto sta in noi, che questi progetti vadano in porto e terremo aperta una battaglia politica all’interno del PD e nella società per battere l’affarismo del centrodestra e degli “andreottiani” del PD ad esso organicamente legati.
Solo così si può dare al PD siracusano un profilo adeguato alle speranze che la sua nascita ha suscitato e al ruolo di governo che si avvia ad assolvere nel paese ed anche a Siracusa, come le elezioni amministrative hanno dimostrato a Sortino, a Noto e a Lentini.
Per queste considerazioni non riconosciamo alcuna autorevolezza all’attuale Segretario del PD, Giovanni Cafeo, succube strumento al servizio di chi vuole piegare il PD ai propri personali programmi, dimostrando per ciò stesso di non possedere né lo spessore culturale né la dignità personale per assolvere al ruolo a cui unitariamente era stato chiamato.
A chi tardivamente lancia segnali in nome dell’unità dopo aver determinato le condizioni della rottura rispondo con una massima di Carlyle: “ l’appello all’amor di patria è l’ultimo rifugio dei mascalzoni”.
Ai giovani militanti preoccupati dello stato del partito e che giustamente aspirano a svolgere un ruolo di primo piano mi permetto di dare un consiglio: non pensate di ricorrere a furbizie, opportunismi, galleggiamenti ipocriti o farisaici equilibrismi. Meditino su quanto Pablo Picasso amava dire: “ci vogliono molti anni per diventare giovani”.
On Nino Consiglio
Siracusa,24 06 2011