Vicenda IAS
L’elezione del nuovo Consiglio di amministrazione e del nuovo presidente dell’Ias, avvenuta attraverso un accordo trasversale tra pezzi e componenti dei partiti di centrodestra (Pdl) di centro (Mpa) e di centrosinistra (Pd con vecchi notabili ex democristiani) rappresentano un vulnus gravissimo nel rapporto tra le forze politiche siracusane tra di loro e al loro interno. Per quanto riguarda il Pd è stato consumato un colpo di mano gravissimo da parte del rappresentante del partito nel direttivo dell’Asi col consenso e la complicità del segretario provinciale e degli esponenti di spicco della sua nuova maggioranza (Foti, Nicita e De Benedictis), Si è sostituito il presidente uscente, che aveva ben lavorato e operato (risanamento finanziario, conti in ordine, soluzione del problema dello smaltimento dei fanghi), in spregio di qualunque valutazione di merito e di metodo, con un ”solito noto” senza che ci sia stata alcuna riunione di alcun organismo e in spregio dunque di qualunque metodo di correttezza democratica. Infatti la scusa addotta dal segretario Cafeo di non aver saputo in tempo delle riunione di venerdì 13, già ridicola in se, è miseramente crollata alla luce del fatto che le nomine sono state poi reiterate dopo una settimana per un vizio di forma. Ci sarebbe stato dunque tutto il tempo per una riunione degli organismi e discuterne al nostro interno. E invece no. Bisognava rispettare gli ordini e le decisioni assunte in un noto albergo cittadino e consumare il colpo di mano. Dopo questa ennesima prova di scorrettezza, slealtà e mancanza assoluta di autonomia al segretario Cafeo non resta che dimettersi per acquistare un minimo di dignità politica e personale. Per quanto mi riguarda presenterò un’interrogazione parlamentare tendente ad accertare la eleggibilità sia del presidente Giuseppe Assenza (auto-nomina) che degli altri componenti del cda Ias; sia ai sensi della legge regionale sui requisiti per far parte di consigli di amministrazione delle società partecipate, sia per verificare l’esistenza di motivi di ineleggibilità tra i neo-nominati. Il depuratore consortile infrastruttura indispensabile al funzionamento della zona industriale è stato trasformato con queste decisioni in un campo di battaglia delle lotte intestine ai partiti e fa specie che la componente privata (associazione degli industriali e grandi imprese della zona industriale) lo abbiano impunemente consentito. In una condizione come questa io programmi epocali evocati dal neo presidente, che lasciano presagire una filiera tra esponenti politici romani, manager palermitani e loro collegamenti a Siracusa ed Augusta, non avranno neanche la possibilità di essere presi in considerazione.