Polo Museale
“Estendere il progetto del Grande polo culturale di Catania coinvolgendo anche le provincie di Siracusa e Ragusa perché il progetto è importante e può diventarlo ancora di più offrendo anche il patrimonio museale e bibliotecario aretuseo e ibleo”. E’ quanto ha sollecitato il deputato regionale del Partito Democratico, Bruno Marziano al presidente della Regione, Raffaele Lombardo, all’assessore ai Beni culturali, Sebastiano Messineo e ai direttori dei Beni Culturali e della programmazione Gesualdo Campo e Felice Bonanno. “Nel corso della riunione del Comitato di sorveglianza del piano operativo regionale per i fondi strutturali 2007-2013 è stata inserita la proposta di rimodulazione che prevede di concentrare la spesa su grandi opere infrastrutturali per ridurre le frammentazioni e accelerare le procedure. Importanti i progetti sulla banda larga, l’adroterapia e sul grande polo integrato museale e bibliotecario di Catania. Ma proprio quest’ultimo – ha sostenuto Marziano – dovrebbe essere concepito con una rete che coinvolge anche le provincie di Siracusa e Ragusa. La provincia di Siracusa, ad esempio, potrebbe offrire attrazioni di rilevanza internazionale come il museo Paolo Orsi (il più grande museo archeologico del Meridione), ma anche il museo archeologico di Lentini, la Galleria Bellomo (che conserva reperti e testimonianze di varie epoche), il museo civico di Noto, l’Antiquarium di Megara Iblea, i musei entoantropologico di Buscemi, quelli privati Antonino Uccello di Palazzolo e di Floridia, il museo del Papiro, ma anche la biblioteca Alagoniana che nei propri volumi ha un patrimonio di valore inestimabile”. Per questo Bruno Marziano ha deciso di scrivere al Presidente della Regione Raffaele Lombardo. “Perché quando sarà presentata la scheda si possa sin da subito dire che si tratta di un progetto di rete che più che puntare sulla struttura immobiliare punti sull’innovazione tecnologica, sull’ impiantistica, e sulla ricerca. Perché non ve dubbio che in questo modo si ottiene anche una elevazione del prodotto ed è a tutti chiaro ormai che la cultura deve essere una delle principali fonti di reddito della nostra Regione e quindi un progetto di questa portata non può che vedere coinvolte quanto meno le tre provincie della Sicilia sud orientale che anche nella cultura rappresentano l’area-vasta più moderna, avanzata e omogenea dell’intera Sicilia”.