N. 1223 - Chiarimenti in ordine all'iter di approvazione e ai contenuti del piano regolatore generale del porto di Siracusa.
All'Assessore per il territorio e l'ambiente, premesso che: in data 29 settembre 2003 il consiglio comunale di Siracusa ha approvato lo schema di massima del piano regolatore generale del porto di Siracusa; tale piano giace da quasi sette anni presso gli uffici competenti di codesto Assessorato per la relazione della progettazione definitiva; tale piano esclude in ogni caso le aree del porto piccolo e della baia Santa Panagia dalla possibilità di realizzazione di porti turistici; considerato invece che, nel corso dell'ultima seduta del consiglio comunale di Siracusa, il sindaco della città di Siracusa ha fatto riferimento a ben 3 procedure amministrative riguardanti la realizzazione dei porti turistici e precisamente: 1) marina di Archimede, in fase di realizzazione; 2) società Spero adiacente al primo; 3) altra richiesta di porto turistico è stata avanzata per l'area prospiciente il parcheggio Talete da parte della società Port Royal, il cui iter è alle battute iniziali e che insisterebbe proprio su una delle aree escluse dallo schema di massima del nuovo piano regolare del porto; ritenuto che: già in sede di redazione del piano regolatore del porto della città, una abnorme previsione di incremento demografico della città, rivelatasi però assolutamente errata, sta determinando un'ingiustificata ed elevate espansione della città che, in alcuni casi, sta determinando l'aggressione di parti sensibili del territorio cittadino; la previsione di ben 3 porti turistici potrebbe rivelarsi errata, esattamente come quella sull'incremento demografico della città; per sapere: se non ritenga di dover accelerare l'iter di redazione del piano regolatore generale del porto di Siracusa, in modo da evitare da parte dell'amministrazione comunale scelte che potrebbero determinare gravi guasti ambientali e danni irreversibili all'assetto urbanistico della città ed al tempo stesso avviare ingiustificate operazioni immobiliari; se non ritenga, inoltre, nelle more di tale atto, di invitare, attraverso gli strumenti a disposizione dell'Assessorato (commissario ad acta, ispezione, etc.), l'amministrazione comunale a non assumere scelte non coerenti con le previsioni dello stesso piano. (L'interrogante chiede risposta scritta) (19 gennaio 2011) MARZIANO