Ciapi di Priolo commissariato

 “La nomina di un commissario straordinario in sostituzione del consiglio di amministrazione del Ciapi di Priolo è un atto irriguardoso nei confronti del territorio, una offesa alle organizzazioni sindacali che di questo organismo sono parte fondamentale oltre che un segno di incapacità della politica di fare sintesi e trovare le soluzioni migliori per risolvere i problemi del territorio”. Lo ha detto il deputato regionale del Partito Democratico, Bruno Marziano che ha annunciato la presentazione, in tempi rapidissimi di una interrogazione. “Non è accattabile che in presenza di tutte le nomine di pertinenza sindacale già effettuate e indicate da tempo la presumibile incapacità a scegliere i nomi dei rappresentanti dei vari assessorati interessati debba portare al commissariamento dell’organismo e quindi al restringimento degli spazi di democrazia, al pericolo di decisionismo e alla conseguente riduzione di dialogo e confronto. Chiederò con una interrogazione a risposta urgente di sapere quali sono le ragioni di questo commissariamento, al di là della indiscussa competenza e unanimemente riconosciuto valore del funzionario indicato, che non condivido e che contesto totalmente e che venga immediatamente ripristinato lo strumento democratico che è il Consiglio di amministrazione. Ove non ci sia accordo tra i nomi siano nominati funzionari degli assessorati in attesa delle decisioni politiche. Se poi la motivazione dovesse essere quella che con un organo monocratico si risparmia rispetto ad un organismo a più voci, che altro non sono che garanzia del migliore funzionamento di un ente fondamentale per la formazione dei giovani al lavoro, in questo caso la strada da seguire è quella di una profonda riforma dei due Ciapi siciliani che ne esalti la professionalità interne nell’ambito della riforma più complessiva della formazione professionale. Altre strade portano invece al rischio di trasformazione del Ciapi in un mero strumento di sottogoverno politico e al suo distacco e isolamento dalle ragioni per cui esso è stato creato, e ne metterebbe in discussione la sua ragion d’essere”.