Categoria: Comunicati stampa
Area tematica: Tematiche generali

Una impresa edile del settentrione di Italia che vuole collocare nel proprio cantiere un serbatoio di benzina può farlo sottoponendosi ad una semplice verifica dei vigili del fuoco, e risolvendo tutto in qualche giorno. Una impresa siciliana che volesse svolgere la medesima operazione avrebbe bisogno di diversi mesi, anche più tempo della stessa durata del cantiere. E' una delle tante storture che mettono in ginocchio il sistema produttivo Sicilia. Per questo ho chiesto alle organizzazioni dell'industria, dell'edilizia, dell'artigianato e del commercio di suggerire proposte di emendamento e modifica della legge sulla semplificazione amministrativa che verrà approvata nel corso della prossima settimana dalla competente commissione legislativa dell’Ars e andrà quindi in aula subito dopo. Ho chiesto che mi fossero indicate proposte emendamento per il miglioramento del testo proposto dal governo ma in particolar modo per la individuazione e la successiva abrogazione di quelle norma di legge operanti in Sicilia che rappresentano un ostacolo e un impedimento al libero sviluppo dell’economia e che non sono invece presenti nella legislazione nazionale, ferme restando le norme a tutela del paesaggio, del territorio e dei beni culturali. Più volte infatti ho ascoltato le rimostranze di rappresentanti del mondo dell’imprenditoria che sostengono che mentre nel resto d'Italia una serie di attività possono avere inizio con una semplice dichiarazione di inizio attività in Sicilia abbisognano di autorizzazioni dai tempi e dalle procedure lunghissime. Ho presentato dunque una serie di emendamenti che servono a ottenere il risultato di accelerare gli iter autorizzativi, ma soprattutto che in presenza di una richiesta ci siano tempi certi per l'ottenimento di una risposta. Per le norme relative alla Pubblica amministrazione ho presentato, con i colleghi del Pd, norme per avere la certezza del diritto nei rapporti tra enti pubblici e cittadini.