Categoria: Rassegna stampa
Area tematica: Scuola e formazione

Marziano: "la Provincia di Siracusa deve continuare a pagare nonostante Beni culturali venga trasferita a Catania"

Il debito con l'ateneo catanese nasce anche per il ricorso di una docente contro la gestione dei fondi

Dopo il voto del Consiglio Comunale e del Consiglio Provinciale che hanno respinto la proposta di nuova Convenzione presen­tata dal Rettore, Antonino Recca e dopo il trasferimento definitivo del Corso di Laurea in Beni Culturali da Siracusa a Catania, molte nuvole si addensano sulle prospetti­ve future dell'università a Siracusa. Avvertiamo la necessità di avere un qua­dro aggiornato e meno incerto della situa­zione che si è venuta a creare in questi ulti­mi giorni.

Abbiamo proposto una serie di domande ad alcune personalità della nostra città. Questa settimana abbiamo incontrato l'on. Bruno Marziano del Partito Democratico nella sede della sua Segreteria a Siracusa. Naturalmente ci riserviamo di dedicare tutto lo spazio necessario agli altri interlo­cutori nei prossimi numeri.
 
On. Marziano come si è arrivati a questo scontro tra Comune e Provincia di Siracusa da una parte e Università di Catania dall'altra parte? Sono stati col­pevolmente inadempienti i nostri rnag­giori enti locali nei confronti dell'Ateneo catanese?
 
"Credo proprio di no. In questi anni, nel rispetto delle Convenzioni sottoscritte. Il Comune di Siracusa ha messo a disposi­zione dell'Ateneo catanese alcuni preziosi 'gioielli di famiglia’ quali l'ex Caserma Abela ed il Palazzo Impellizzeri mentre la Provincia Regionale di Siracusa ha versa­to una somma enorme di danaro pubblico, pari a ottanta miliardi del vecchio conio ... ottanta miliardi ... all'Università di Catania per garantire agli studenti la migliore offer­ta formativa possibile per la Facoltà di Architettura ed i Corsi di laurea oggi sop­pressi a Siracusa perché non più 'validi’ e trasferiti a Catania dove sono tornati ad essere validi! L'investimento tanto mas­siccio evidenziava una scelta di tipo "stori­co", compatibile con il progetto di svilup­po che si è pensato di dare alla nostra città ed alla nostra provincia. Somme di questo tipo se non fossero state impegnate per questo target fondamentale, avrebbero potuto essere indirizzate per altre significa­tive esigenze del nostro territorio, ad esempio, per un intervento efficace nell'e­dilizia scolastica,
 
Uno degli argomenti più controversi e scottanti di tutto il contenzioso è quello del pesante debito della Provincia (12 milioni di euro) rivendicato dal Rettore Recca. Come mai si è accumulato que­sto debito enorme?
 
"Non è un argomento nuovo di zecca. Già in passato, prima dell'annus mirabilis 2009 erano sorte controversie relative all'eroga­zione dei finanziamenti da parte della Provincia di Siracusa. Nei primi giorni di Marzo 2007, nel corso di un importante incontro in rettorato, io stesso (allora Presidente della Provincia n.d.r.) ho reso noti i dettagli di una delibera approvata nei giorni precedenti dalla giunta provinciale con la quale si rendeva possibile il trasferi­mento di somme da parte della Provincia all'Università per quanto riguarda somme già impegnate (relative a un milione di euro circa) e tuttavia non ancora rendicontate da parte dei corsi di laurea presenti a Siracusa, in aggiunta a 657 mila euro già trasferiti con atto gestionale dall'ente per spese già fatturate. In tal senso, il rettore Recca sollecitò i responsabili delle facoltà (presenti all'incontro n.d.r.) affinché proce­dessero speditamente nell'invio delle ren­dicontazioni ancora mancanti. in maniera da poter ricevere presto il saldo delle cifre relative agli anni accademici dal 2003 al 2006 e chiudere così tutte le questioni pregresse. Anno per anno le somme riferite al finanziamento della Provincia all'Università sono state regolarmente inserite nel Bilancio. Secondo i patti concordati nella Convenzione vigente, alla Provincia spetta l'onere del finanziamento dell'attività uni­versitaria. Ad un certo punto l'erogazione delle somme si è interrotta, in attesa di cer­tificazione dettagliata delle spese da parte dell'Ateneo catanese. Tale richiesta di una verifica puntuale e scrupolosa - oltre alla normale necessità di garantire una corret­ta gestione del denaro pubblico - era det­tata anche da una emergenza seria che richiedeva da parte nostra "giusta cautela”: era stata attivata un'azione giudiziaria per­ché una Docente accusava l'Ateneo di uso improprio delle risorse (pagamento di dipendenti dell'Università di Catania non impegnati in attività di servizio a Siracusa ed altro) In conclusione fino a Febbraio 2008 il debito era assolutamente inesisten­te: zero euro Sulle richieste di ulteriori somme progresso l'attuale Presidente della Provincia ha concordato con il Rettore ed i vertici dell'Ateneo catanese modalità di pagamento condivise”.
 
Qual è il suo giudizio sull'operato del Rettore Recca e dei vertici dei nostri Enti Locali?
 
A partire dalla prima meta’ del mese di maggio di quest'anno il Rettore ha preso una serie di decisioni unilaterali nel chiaro tentativo di smantellamento dell'esperienza universitaria della nostra città In alcuni casi particolari - uno per tutti - la richiesta svolta al Comune di Siracusa di certificare lo stato di sicurezza antisismica degli edilfici utilizzati per lo svolgimento delle attività universitarie (Caserma Abela, Palazzo Impellizzeri, ecc) il Rettore Antonino Recca si è rivelato, a mio giudizio. un 'provocatore’ istituzionale. Per la Facoltà di Architettura I'Universita di Catania ha rice­vuto anche finanziamenti ministeriali che, dopo l'insediamento dell'attuale Rettore, non sono stati mai spesi per la sede di Siracusa e sono stati invece dirottati per altre attività dell'Ateneo catanese.
           Devo anche dire, a conforma di mie prece­denti dichiarazioni pubbliche, che - nel corso delle trattative- la "sponda siracusana non ha operato per niente nel modo migliore possibile. Anzi, il Sindaco Visentin ed il Presidente Bono non hanno saputo far rispettare con la dovuta energia la Convenzione vigente che garantisce 25 anni di collaborazione e non può essere modificata unilateralmente dal Rettore Recca"
Marziano stava per considerare chiuso questo argomento quando ha avuto quasi un soprassalto: "Aggiungo una notizia che potrà sembrare assurda e scandalosa insieme: relativamente al Corso di Beni Culturali recentemente trasferito a Catania, la Provincia di Siracusa - grazie ad una difesa piuttosto debole ed inefficace - dovrà continuare a erogare i finanziamenti relativi'
 
Un altro punto di divergenza totale tra le opposte sponde. "Siracusa" e "Cata­nia", è Il Consorzio Archimede. Qual è la sua posizione in merito?
 
“Relativamente al Consorzio Universitario Archimede, considerato un 'appesantimen­to burocratico' dall'Università di Catania e la cui soppressione costituisce la prima richiesta della loro proposta di nuova Convenzione, devo dire che risponde allo spirito di una Legge Regionale che asse­gna contributi consistenti ai Consorzi fra Enti Locali allo scopo di favorire e consoli­dare esperienze di livello accademico in Sicilia. I suddetti contributi sono stati utili per integrare il finanziamento in favore dell'Università di Catania. Quindi non posso che essere pienamente favorevole alla riconferma del Consorzio”.
 
On. Marziano pensiamo al futuro con un pò di ottimismo della ragione, se possibile. Si sente parlare molto del progetto del Quarto Polo Universitario. Lei è favorevole a tale ipotesi oppure ritiene che ci siano margini per una ricucitura con Catania?
 
"Se... ci fossero le condizioni per la realiz­zazione del Progetto del Quarto Polo Universitario Pubblico in Sicilia sarei d'ac­cordo. La mia opinione personale é che il Quarto Polo possa sorgere sicuramente in collaborazione con Ragusa ed eventual­mente anche con le altre realtà siciliane che hanno un'esperienza universitaria come sedi decentrate. Tuttavia, restando con i piedi ben saldi per terra, condivido l'analisi fatta dall'on Granata in occasione del Consiglio Comunale del 23 Novembre. L'attuazione di questo progetto, per mille motivi, richiede tempi piuttosto lunghi. ma è una strada che va percorsa per assicura­re alla città di Siracusa la presenza univer­sitaria di lungo periodo. Intanto, nell'imme­diato, bisogna con forza e determinazione difendere, anche con gli strumenti della denuncia legale, il rispetto della Conven­zione tuttora vigente, valida per venticin­que anni. Poi una volta istituito e realizzato il Quarto polo potremo lasciare definitivamente il rapporto di collaborazione con l'Università li Catania".
  • Bruno Marziano | Sito ufficiale

    Io sto con chi crede ancora nella politica seria e per bene. In questi anni, da solo o con il gruppo parlamentare del Partito Democratico, mi sono impegnato a Siracusa e in Sicilia per dare risposte concrete ai bisogni e alle aspettative della gente. Il mio lavoro ha sempre riguardato diverse aree strategiche per lo sviluppo del territorio: industria, politiche del lavoro, infrastrutture, ambiente, sanità, politiche sociali, scuola, università e formazione, cultura e turismo Sempre al servizio delle famiglie, dei giovani, dei lavoratori, delle imprese.