Piano formativo, il bando sia più chiaro
I deputati Marziano e Vitrano (Pd) condividono le critiche sollevate dalla vicepresidente di Confindustria Sicilia
Il bando per la comunicazione del piano 2007-2013 della Formazione professionale, deve essere reso più chiaro.
Lo sostengono i deputati regionali del Pd, Bruno Marziano e Gaspare Vitrano, componenti la commissione Lavoro dell’Ars, che hanno condiviso le criticità sottolineate dalla vice presidente di Confindustria Sicilia, Barbara Cittadini, nel corso dell’audizione di martedì scorso.
«Le sollecitazioni di Confindustria Sicilia - hanno dichiarato Marziano e Vitrano - circa i correttivi al progetto di informazione e pubblicità che dovrà accompagnare il Piano Formativo, sono condivisibili. Pur apprezzando le modifiche ai bandi già apportate dalla dirigente del settore, permangono le esigenze di una maggiore e più chiara definizione dei criteri, che, se lasciati indefiniti e con ampie forme di valutazione soggettiva e discrezionale, potrebbero determinare scelte non all’altezza della funzione da svolgere e penalizzare le imprese siciliane».
Il bando di gara, i cui termini di scadenza sono stati prorogati al 22 giugno, secondo le aziende del settore aderenti a Confindustria Sicilia,
sarebbero inadeguate e non in linea con le direttive dell’Unione europea.Ma sarebbe violata anche una circolare dell’assessorato
regionale al Bilancio che obbliga ad affidare, «in via esclusiva», tutte le attività finalizzate alla costruzione di infrastrutture tecnologiche, alla società e-Innovazione, partecipata al 100% dalla Regione. Il bando di gara destina un milione di euro per la creazione di un sito web su cui fare circolare le informazioni relative alla formazione professionale. Un milione e 800 mila euro, invece, sarebbero spesi per organizzare due convegni ed alcune attività collaterali. Poco o nulla sarebbe, invece, destinato ai mezzi di comunicazione di massa.
Nel corso dell’audizione, hanno aggiunto Marziano e Vitrano, «è emersa per l’ennesima volta l’esigenza di una riforma vera della formazione
professionale in Sicilia che, pur salvaguardando e tutelando le sorti dei lavoratori, possa radicalmente innovare il sistema, liberando risorse e puntando su un sistema formativo che risponda alle esigenze di sviluppo dell’economia e del sistema delle impresa e possa, perciò, garantire maggiormente sbocchi occupazionali ai giovani in cerca di occupazione.
E’ apprezzabile la richiesta pressante venuta da Confindustria Sicilia di spostare risorse significative su tutte le modalità di formazione "on the job", quali i voucher formativi, il sostegno a quelle attività in grado di garantire la sopravvivenza dei mestieri che rischiano l’estinzione per mancanza di professionalità più che di mercato, e l’apprendistato».
Della vicenda dovrebbe occuparsi, oggi, personalmente, il presidente della Regione Lombardo.
07/05/2009
La Sicilia