Iniziative in favore degli abitanti della palazzina di Noto (SR) distrutta da un'esplosione nel febbraio del 2000.
All'Assessore per la famiglia, le politiche
sociali e le autonomie locali, premesso che:
in data 25 febbraio 2000, a causa di una fuga di
gas, una violentissima esplosione distrusse
totalmente una palazzina condominiale ubicata a Noto
(SR), via F. Maiore 15, ci furono una vittima e
numerosi feriti; tutti gli appartamenti risultarono
inagibili e le famiglie dovettero essere alloggiate
altrove;
in atto l'immobile è stato demolito nelle parti
irrecuperabili e sta per iniziare l'opera di
ricostruzione che va ben oltre i costi rimborsabili
dalla polizza assicurativa;
considerato che:
in data 5 luglio 2000 codesto Assessorato,
accogliendo l'istanza del Comune di Noto, con
decreto n. 388, concesse un contributo straordinario
di lire 1.000.000.000- per la copertura di spese
straordinarie per particolari necessità non
sostenibili con gli ordinari mezzi di bilancio del
Comune;
parte del contributo è già stato utilizzato per
lo sgombero delle macerie o erogato ai condomini per
canoni di locazione o altre spese di nuova
sistemazione;
preso atto che il decreto assessoriale limitava
l'uso dei fondi ad interventi socio-assistenziali,
pubblici servizi o spese obbligatorie e che
escludeva tassativamente ogni spesa in conto
capitale, mentre invece, il capo condomino
dell'immobile ha richiesto l'erogazione delle somme
residue e di quelle ancora da stanziare quale
contributo anche per far fronte ai costi di
ricostruzione dell'immobile,come avvenuto in casi
analoghi in altre città del Paese;
ritenuto che tale richiesta pare perfettamente
coerente con le prescrizioni del decreto
assessoriale n. 515 del 2000;
per sapere se non ritenga di autorizzare il
Sindaco del Comune di Noto ad utilizzare i fondi già
stanziati in virtù del citato decreto assessoriale
n. 388 del 2000 e quelli ancora da stanziare per
erogare ai condomini contributi straordinari allo
scopo di alleviare gli ingenti costi di
ricostruzione e consentire così alle famiglie di
rientrare nelle loro abitazioni.
(23 aprile 2009)
MARZIANO
23/04/2009